Polemica grottesca - 21-02-02 - Vittorio Pagliarulo 

 

LA POLEMICA ASSUME CONTORNI GROTTESCHI

si parla lingue diverse su argomenti che ci vede uniti

 

 

 

Delle due, l’una: o non sono riuscito a spiegarmi oppure Gianluca Aceto mi ha frainteso .

 

Personalmente propendo più per la prima ipotesi per cui mi sforzerò di essere più chiaro, molto brevemente, alla buona.

 

Sono perito agrario; per una vita ho lavorato in questo settore con molto interesse, riscuotendo successi e gratificazioni, sapendo distinguere il grano dal loglio, a colpo d’occhio, e non solo quello.

 

Non mi intendo di filosofia invece, di politica ancor meno, di politichese manco a pensarlo, né di competenze ispettive di denuncianti cui non spetti di dimostrare quanto denunciato. Queste sono argomentazioni che non capisco e se mi venissero centellinate, non avrei lo stomaco buono per digerirle

 

Se io e te, caro Gianluca, venissimo a conoscenza  che in questo paese si sta consumando un reato ci comporteremmo, ne sono certo,  così come è d’uopo che si comportino cittadini onesti, nella maniera più appropriata. Per evitare che il reato si verifichi sentiamo il dovere di denunciare, oltre che il malfatto il malfattore.

 

Dove io e te siamo completamente impotenti per cui l’unica considerazione che viene da fare - quella riassunta dal detto popolare che in certe situazioni…”non ci possono neanche i carabinieri” - è rappresentata dall’iniquo principio delle “carte a posto” per effetto del quale si può fare tutto e il contrario di tutto.

 

Questo volevo intendere!

 

E’ in questa direzione che avrei visto e lodato l’interessamento dei politici locali e nazionali unitamente alla società civile che insieme hanno a cuore la risoluzione in positivo su queste losche vicende.  

 

L’On. Vendola, che non conosco ma che stimo per il suo daffare in queste problematiche, già un anno fa ha parlato delle stesse cose. Se ben ricordo, anche in quell’occasione presentò interrogazione parlamentare.

 

Ma lo sai, Gianluca, quanti edifici sono stati eretti da quell’interrogazione in avanti?

 

Sono convinto invece che se spostassimo l’interesse da ciò che prima ancora di intervenire deve essere provato, a situazioni che sono sotto gli occhi di tutti, mi viene di pensare che risulterebbe più difficile passarla liscia.

 

E’ ancora questo che volevo intendere!

 

Nei primi anni sessanta, nel centro di Napoli, un agente della guardia di finanza mi comminò una multa di 20.000 lire per aver acquistato una stecca di sigarette di contrabbando. Alle mie rimostranze - perché non riuscivo a capire per quale arcano motivo veniva completamente ignorato chi mi aveva venduto le sigarette, anche se era a due passi da me - molto pacatamente, con fare paterno, l’agente mi disse che il sistema più fruttuoso per debellare la vendita di quella merce ben esposta sui banchetti di certi posti di Napoli, era spaventare i compratori. Ho Continuato a fumare per tanti anni ancora, come e più di un turco, ma non ho mai  più comprato un pacchetto di sigarette di contrabbando. Cosa sarebbe se adottassimo lo stesso sistema!

 

Ho accomunato  D’Occhio a Vendola?

 

Il primo mi ha deluso e ho impiegato 10 anni per capire quali fossero le sue prospettive  in direzione della crescita economica e sociale del paese. Quando gomito a gomito eravamo sulla stessa barca, si remava in direzione diametralmente opposta. Per farla breve ha barato spudoratamente e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Egli è un politico!

 

Non intendo annoiarti ma per acquisire un’idea più qualificata di quanto vado dicendo è sufficiente navigare in Vivitelese e leggere quanto hanno avuto la bontà di  passarmi in rete.

 

Il secondo, l’on. Vendola, si è ripresentato con lo stesso biglietto da visita di un anno fa e Dio voglia che sia il sistema vincente il suo per tarpare definitivamente  le ali del rapace. Personalmente non ci credo. Anche perché anch’egli è un politico!

 

Vuoi rimproverarmi per essere così tristemente pessimista? Mi auguro tanto di sbagliare.